lunedì 20 dicembre 2010

Letterina di Natale.


Caro Babbo Natale,

ma per correttezza istituzionale, indirizzerei questa lettera anche a Gesù bambino che mi sta simpatico, al Dio degli ebrei che mi ispira concretezza e a quello degli islamici che, secondo me, è meglio tenerselo buono.

Mi rivolgo a voi, carissimi, per rivolgervi le mie preghiere. No, non ho scritto "le mie preci" perchè avreste sorriso tutti maliziosi. Lo so.

Innanzitutto, io voglio che sia inventanta una pillola che sia realmente utile per dimagrire. Ma dico. Hanno inventato una pillola pure per cambiare il sapore di quella cosa che "fa la schiuma ma non è un sapone" e volete dirmi che non riuscite chimicamente a farmi scendere di qualche taglia? Insomma, sconfiggere la fame, non del mondo ma la mia.

Poi voglio laurearmi. Uh sì, la laurea, da tenere bene bene e non farci un cazzo, perchè poi probabilmente dovrò fare qualunque cosa pur di potermi mantenere.

Uh, ecco cosa voglio pure: qualcuno che mi mantenga. Ma in grande stile. Colazione a letto e libri a go go, partire senza dover pianificare prima una finanziaria ed avere un portatile che sia veramente trasportabile. Che sogni proibiti.

Desidererei, poi, evitare tutte quelle persone che mi porteranno inevitabilmente delle delusioni. In verità, probabilmente gli elementi per interpretarli come emeriti stronzi già li avrei sempre fin da subito. Ecco, voglio una luce interiore anti-stronzo, che si accenda appena il mio inconscio certifichi la presenza di almeno tre elementi "stronzificanti" nelle persone suddette.

Infine vorrei la pace, sì. Nella mia famiglia, nella mia vita e nella mia testa. O, se proprio non riesci a incartarmi un paio di kili di pace, andrebbe bene anche un buon ansiolitico.

Con affettuosa affettuosità,

tuo Rod.

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