mercoledì 31 ottobre 2007
lunedì 29 ottobre 2007
Tributo a Chiara Castellani
A ventisei anni, specialista in ginecologia e ostetricia, Chiara parte per il Nicaragua. E' il 1983. Con l'entusiasmo dei primi passi si dedica a far nascere "niños morenos con tanti capelli che, quando escono fuori, gridano l'inizio della loro grande avventura, in questa terra strana, audace. Dove anche sopravvivere è una folle scommessa. Ma dove vale sempre la pena di scommettere", come scrive nelle sue lettere. A Waslala, fra montagne del Nicaragua, diventa per necessità chirurgo di guerra sul fronte dei sanguinosi scontri fra sandinisti e contras. I suoi sogni di giovane donna, da poco sposata, e di medico che porta la vita, s'infrangono contro la drammatica realtà dei morti saltati in aria sulle mine o falciati dalle katusce. Per sette anni "Doctora Clarita" si batte per la pace e per la ricostruzione del paese con dedizione totale e senza arrendersi alle tentazioni di fuga.
Terminata nel 1990 la missione in America Latina, parte per l'Africa, il continente sognato sin da bambina. L'AIFO, Associazione Italiana "Amici di Raoul Follereau", le affida la direzione di un ospedale fantasma, abbandonato dai belgi a Kimbau, regione del Bandundu, nello Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo. È la scoperta di un'Africa bellissima e terribile, affascinante e sconvolgente nelle sue contraddizioni e nelle ferite che non si rimarginano mai. Unico medico per centomila abitanti in una zona di 5.000 chilometri quadrati, anche dopo la mutilazione del braccio destro, continua a lottare, per salvare vite umane e promuovere il diritto alla salute. Nei villaggi dimenticati della foresta e nell'ospedale con quattrocento ammalati, senza acqua, senza energia elettrica, con scarsi medicinali, è per tutti "Mama Clara". Quando scoppia la guerra fra Mobuto e Kabila le condizioni già difficili del paese diventano drammatiche. Nelle lettere che scrive al lume di candela sulla vecchia Olivetti, lei grida i massacri, le violenze e le crudeltà, il martirio di migliaia di persone, l'epidemia di Ebola, il diffondersi della Tbc e dell'Aids. Sono il corollario inevitabile della povertà e dell'ingiustizia, delle sopraffazioni e delle violenze del più forte, delle complicità e delle responsabilità dei governi che sfruttano gli scontri etnici per i propri interessi economici e di potere. Ma Chiara non si arrende. L'accompagnano i ricordi, i volti, le vicende del Nicaragua che si mescolano alle nuove sfide ed alle nuove avventure, unendo i campesinos dell'America Latina agli abitanti del Congo in un'unica struggente scommessa: non togliere ai poveri la possibilità di sognare un futuro diverso.
Di Chiara Castellani si può trovare in libreria un "Una lampadina per Kimbau", il diario sofferto e meraviglioso della sua vita.
Il libro si intitola così perché è in corso la realizzazione di quel progetto di piccola centrale idroelettrica che consentirà di accendere a Kimbau, nell'ospedale e dintorni, non solo la "lampadina" ma anche una speranza in piu'.
Intervista a Chiara Castellani: http://italy2.peacelink.org/kimbau/articles/art_11125.html
Aiutare Kimbau è possibile
- carta di credito American Express - Visa - Mastercard: telefonare al n. verde 800 550303 (AIFO)
- versamento postale: C.C.P. 7484 intestato ad AIFO
- versamento bancario conto corrente bancario: AIFO conto n.505050 - Banca Popolare Etica Padova - ABI 5018 - CAB 12100 - CIN Z
Importante: non inviare materiale, i generi di prima necessità sono in genere reperiti in loco.
N.B.: NELLA CAUSALE CONSIGLIAMO DI INDICARE UNA DELLE SEGUENTI CAUSALI
- Kimbau spedizione container (in questo momento è OBIETTIVO PRIORITARIO)
- Kimbau ospedale
- Kimbau centrale idroelettrica
jealous guy
and my heart was beating fast.
I began to lose control
I began to lose control.
I didn't mean to hurt you
I'm sorry that I made you cry oh well
I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy.
I was feeling insecure
you might not love me anymore.
I was shivering inside
I was shivering inside.
I didn't mean to hurt you
I'm sorry that I made you cry oh well
I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy.
I didn't mean to hurt you
I'm sorry that I made you cry oh well
I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy.
I was tryin' to catch your eyes
thought that you was tryin' to hide.
I was swallowing my pain
I was swallowing my pain.
I didn't mean to hurt you oh well
I didn't mean to make you cry.
I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy. oh well
I'm just a jealous guy. oh well
I'm just a jealous guy.
domenica 28 ottobre 2007
De inutilitate amoris
Non ci fa lavorare a pieno ritmo.
Non ci fa pensare razionalmente.
Non ci fa dormire. E quando vogliamo uscirne non ci riusciamo.
Ci annebbia la mente.
Non riusciamo più a sentire l'affetto di altri se non di loro.
Diventiamo gelosi.
Ecco perchè gli angeli sono nè maschio nè femmina.
domenica 21 ottobre 2007
Le ragioni della Fenice
Ma insomma (questo si può dire) alla fine la memoria di Silente ne esce prestigiosamente intatta, anzi. E così è altrettanto prestigioso l'outing dell'autrice. Certo, sui blog harrypotteristi si discuteva da anni della presunta omosessualità del preside (mai una fidanzata, e sì che di streghe a Hogwarts ne circolavano). Ma su quei blog si legge qualunque cosa. Magari è andata in un altro modo. Durante un incontro a New York con centinaia di fans, Rowling ha voluto far sapere al mondo che il suo personaggio più rispettato — un anziano intellettuale/mancato statista per scelta, una specie di Carlo Azeglio Ciampi più Sandro Pertini più Norberto Bobbio più lunga barba bianca — aveva inclinazioni sessuali per molti, tuttora, poco rispettabili. Alla faccia loro (di quelli che pensano siano poco rispettabili).
E per insegnare qualcosa ai ragazzini, è probabile. Che quando usano parole come «ricchione» o «busone» (e altre) per offendere qualcuno, insultano anche l'unico adulto a cui forse, se esistesse, darebbero retta. Che è normale essere gay e coraggiosi, gay e carismatici, gay e sprizzanti matura (un po' decrepita, vabbè) virilità. E poi, l'outing di Albus Silente è un passaggio epocale. Per la prima volta uno degli eroi di una serie di bestseller globali e per di più per ragazzi (vabbè, siamo tutti ragazzi in questi casi) è proclamato omosessuale dall'autore. Ora ce ne saranno altri, forse, e non ci si dovrà accontentare dei battutoni (sempre presenti nella cultura occidentale, da Eurialo e Niso a Batman e Robin). Però. Adesso quand'è che Rowling ci conferma che la prof McGranitt è lesbica? Lo pensiamo in tanti, ci insospettisce la passione per il Quidditch; e anche lei va liberata dall'ipocrisia, che diamine.
sabato 20 ottobre 2007
venerdì 19 ottobre 2007
Coming back
Benvenuto Autunno.
martedì 16 ottobre 2007
lunedì 15 ottobre 2007
Mafia, il pm chiede 8 anni per Cuffaro
La condanna ad 8 anni di reclusione, per favoreggiamento aggravato e rivelazione di segreto d'ufficio, è stata chiesta dalla pubblica accusa per il presidente della regione siciliana Salvatore Cuffaro al termine delle requisitoria al processo "Talpe alla Dda".
Il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone ha anche sollecitato il tribunale di Palermo ad infliggere 18 anni di carcere all'imprenditore Michele Ajello, il cosiddetto "Re Mida" della sanità siciliana, accusato di associazione mafiosa.
Dopo una camera di consiglio durata poco più di mezz'ora la terza sezione del Tribunale di Palermo ha deciso di far proseguire il dibattimento Talpe alla Dda con la requisitoria dei pm. Nonostante l'istanza presentata dalla difesa, così, il processo non verrà sospeso anche se gli atti averranno mandati alla Cassazione, che dovrà decidere sulla richiesta dei legali di Salvatore Cuffaro di rimettere gli atti a un'altra sede giudiziaria per «la grave situazione ambientale» che si è creata dopo la spaccatura tra i pm del processo e il vertice della Procura di Palermo sul tipo di creato da contestare al presidente della Regione Sicilia.
La requisitoria sta andando avanti e nella giornata di oggi, con anticipo rispetto alle previsioni, potrebbero arrivare le richieste di pena dei pm.
tratto da http://www.unita.it/
sabato 13 ottobre 2007
venerdì 12 ottobre 2007
Kebab for Breakfast
In Italia si producono tante fiction. Ho notato, soltanto di recente, alcuni fatti interessanti. Che raiuno produce fiction quasi tutte d'argomento agiografico. A tratti il palinsesto della rete ammiraglia della rai
sembra una pagina del glorioso calendario di Frate Indovino. Mi direte che dimentico Nonno Libero. Beh, però anche sto Medico in famiglia (uno nuovo per ogni serie) oramai fracassa i nostri santi maroni.
Detto questo passiamo, per par condicio, alle gloriose reti mediaset.
Bene, qui, ovviamente, si offrono altri esempi fulgidi di virile e ammirevole italianità: Carabinieri, RIS e Distretto di polizia. Ecco, qui invece ci ritroviamo tra le tette della Arcuri, i cadaveri di turno e le lacrime del solito omino che offre la sua vita per risolvere il mistero di turno. Una imitazione a mio parere fantozziana delle varie esperienze americane di serials scientifico-polizieschi.
Chiediamoci: le fiction italiane sono comprate all'estero? lascio a voi la risposta.
Ecco, tornando a mediaset, un esperimento nuovo è stato il tanto atteso sceneggiato (perchè questo è il nome italiano della cara fiction) che avrebbe dovuto parlare dello scontro di culture diverse, di multi-culturalità.
Ovviamente parliamo de "I Cesaroni". Il massimo che hanno osato proporre è la storia di due famiglie(una romana e l'altra milanese) che vanno a convivere. Mon dieu. Si, hanno effettivamente rivoluzionato i clichè culturali e le idee. Ma di chi?
In Germania uno dei più grandi successi del momento è Turkisch fur Anfanger che su mtv è intitolato Kebab for breakfast.
Metti sotto uno stesso tetto una famiglia turca e una famiglia tedesca: una psicoterapista teutonica e deliziosamente imbranata; un uomo turco e per giunta poliziotto (lo immaginate in italia in tv un commissario di colore?); due adolescenti arrapati; una suorina islamica: ed eccovi creato il giusto mix tra satira, commedia e multi-culturalità.
giovedì 11 ottobre 2007
mercoledì 10 ottobre 2007
Le 10 cose da fare prima di morire
2. Abitare un anno a New York
3. Imparare una lingua orientale
4. Scalare una vetta alpina
5. Pubblicare un libro di successo
6. Baciare in bocca Madonna
7. Risolvere un giallo
8. Snobbare chi so io
9. Fare sesso fino a sentir male
10. Fare il giro del mondo con la persona che amo
E VOI? sono curioso di sentire le vostre 10 cose irrinunciabili...
martedì 9 ottobre 2007
venerdì 5 ottobre 2007
no tomorrow
Worn out places, worn out faces
Bright and early for their daily races
Going nowhere, going nowhere
Their tears are filling up their glasses
No expression, no expression
Hide my head I want to drown my sorrow
No tomorrow, no tomorrow
And I find it kinda funny
I find it kinda sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very, very mad world mad world
Children waiting for the day they feel good
Happy Birthday, Happy Birthday
Made to feel the way that every child should
Sit and listen, sit and listen
Went to school and I was very nervous
No one knew me, no one knew me
Hello teacher tell me what's my lesson
Look right through me, look right through me
And I find it kinda funny
I find it kinda sad
The dreams in which I'm dying
Are the best I've ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It's a very, very mad world ... world
Enlarge your world
Mad world
Spleen
Sento di non vivere pienamente. Di non essere al posto giusto al momento giusto.
Ma questa sensazione dura da mesi, ormai.
La soluzione? beh, non ho nessuno che me ne possa regalare una.
Nè, penso, l'accetterai da coloro che mi circondano.
Non reggo la pesantezza della quotidianità.
Se me ne allontano rischio di sentirne terribilmente la mancanza.
Non dovrei essere qui. Ora.